Maxi-operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo: disposti i fermi e gli arresti di 183 persone, tra boss, uomini d’onore, ed estortori di diversi «mandamenti» del capoluogo siciliano e della provincia.
L’operazione interessa anche Bagheria con alcuni arresti.
Complessivamente sono impegnati – con la copertura aerea di un elicottero del 9 Elinucleo di Palermo – 1.200 Carabinieri circa dei Comandi Provinciali della Sicilia, del Reparto Anticrimine del ROS di Palermo, con il supporto dei «baschi rossi» dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, del 12 Reggimento «Sicilia», del 14 Battaglione «Calabria» nonché di altre componenti specializzate dell’Arma.
L’inchiesta, condotta dai carabinieri e coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia e dalla procuratrice aggiunta Marzia Sabella, ha svelato l’organigramma delle principali famiglie, gli affari dei clan e l’ennesimo tentativo di Cosa nostra di ricostituire la Cupola provinciale e di reagire alla dura repressione che negli ultimi anni ha portato in cella migliaia di persone.
L’operazione, che ha interessato anche altre città italiane, è volta a disarticolare i mandamenti mafiosi della città di Palermo e provincia, in particolare quelli di «Porta Nuova», «Pagliarelli», «Tommaso Natale – San Lorenzo», «Santa Maria del Gesù» e «Bagheria».
Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsioni, consumate o tentate, aggravate dal metodo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, favoreggiamento personale, reati in materia di armi, contro il patrimonio, la persona, esercizio abusivo del gioco d’azzardo, e altro.
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