Si sono celebrati oggi i funerali della signora Concetta Aiello, mamma dei collaboratori del nostro sito, Martino e Pino Grasso.
Di seguito l’orazione funebre.
Eccellenza, mons. Salvatore Di Cristina, reverendi presbiteri, confratelli diaconi, delegato del rettore dell’Università di Palermo prof. Gianfranco Marrone e prof. Donata Agnello, parenti e amici che costituite questa assemblea liturgica, vi ringrazio per la vostra presenza numerosa per rendere l’estremo saluto a mia mamma Concetta che oggi si ricongiunge con papà e Mariolina.
Questa è la celebrazione cristiana della morte di una Mamma. L’intensità delle emozioni, i sentimenti più profondi, la memoria che abbiamo di lei sono anzitutto sostenuti dalla certezza che non è svanita nelle ombre della morte, ma, come dice il libro della Sapienza, che “le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento le toccherà” (3,1).
Mia madre è stata una donna forte e nonostante i gravi lutti che l’avevano colpita fin quando era giovane con la morte dei fratelli e recentemente con la perdita dell’amata figlia aveva saputo superare quei momenti terribili del distacco dalle persone care. Ha sorriso poco nella vita, ma al contempo sapeva condividere le gioie dei figli e dei nipoti che amava. Era molto legata alla sua famiglia d’origine ed infatti, era anche molto ricambiata dai figli dei suoi fratelli.
Mia madre in vita è stata una donna laboriosa che ha messo a frutto i talenti che il Signore le ha donato. Conosceva infatti l’arte del cucito per avere imparato da piccola e non c’era orlo o rammendo che si esimeva di realizzare. A modo suo ha cercato di aiutare tutti, anche se le modalità di attuazione non erano comprese, ma sono certo, siano state dettate da amore nei nostri confronti.
Noi tutti dobbiamo rendere grazie a mia madre non soltanto per il dono della vita, ma anche per averci istruito nelle cose di Dio. Durante la sua malattia si è sempre cibata della pane Eucaristico che accompagnerà in questo suo ultimo viaggio verso la casa del Padre. Qualche giorno prima di morire ha anche ricevuto il sacramento dell’Unione degli infermi e durante l’agonia ha recitato l’Ave Maria alla Madonna alla quale era molto legata e che portava il nome sotto il titolo di Concetta accompagnata da una lacrima che le ha solcato il viso. Proprio la solennità dell’Immacolata mi fa ricordare un episodio che risale a 52 anni fa. Al termine della messa di quel giorno, lei mi ha detto che avrebbe fatto un regalo a me e uno se lo sarebbe fatto lei. Un vocabolarietto della lingua italiana che acquistò insieme ad una coroncina del Santo Rosario in un negozio di articoli religiosi di questa piazza.
Sicuramente avrà commesso degli errori, ma chi può dire di non avere mai sbagliato. Per questo invochiamo la misericordia divina su di lei e su noi tutti, specialmente in prossimità dell’inizio dell’anno giubilare che siamo chiamati tutti a celebrare per una vera conversione di vita rendendo a nostra volta misericordia ai nostri fratelli.
Mia madre amava tanto la vita e fino all’ultimo ha lottato contro la morte come possono testimoniare anche le mie figlie Cetty e Antonella che hanno visto esalare il ultimo respiro prima di rendere l’anima a Dio.
Come recita la sequenza pasquale Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa, nell’auspicio che il Dio della vita e della pace l’accolga nel suo regno di gloria dove non c’è più lutto, ma gioia insieme agli angeli e ai santi.
Colgo l’occasione per ringraziamo il Gran residence Inguaggiato il suo direttore Davide Iascy, la dottoressa Alessandra Aiello, l’infermiera signora Giusy Coffaro e il personale tutto coordinato dalla signora Beatrice per la grande professionalità dimostrata e soprattutto per l’amore e la delicatezza che hanno riversato su mia mamma. Ringraziamo anche le signore Anna a Angela che l’hanno accudito in casa.A voi tutti che avete partecipato a questo rito l’invito a compiere opere di bene.