Emanuele Pilo, il dipendente Amia di 27 anni ucciso a fucilate ieri sera dal suocero, era stato denunciato un mese fa alla Procura per stalking. Era stata la moglie a segnalare quelli che considerava atti persecutori. La coppia era in fase di separazione, e i litigi erano continui. La Procura aveva emesso nei confronti del giovane un ordine di allontanamento. Ma evidentemente Pilo non aveva accettato quel provvedimento. Di qui l’escalation di tensione, culminata nel tragico duello col suocero, Gioacchino Di Domenico, 63 anni, meccanico in pensione.
Secondo quanto ricostruito dalla sezione Omicidi della squadra mobile, ieri sera Emanuele Pilo si sarebbe presentato a casa del suocero dopo aver bevuto parecchio. Ha scavalcato l’inferriata della villetta di via Brasca e con un coltello da cucina ha picchiato alla porta, chiedendo della moglie. E’ lì infatti che da qualche giorno si era trasferita la donna, 26 anni, insieme con i figli della coppia, di 4 e 5 anni.
Sotto la minaccia del coltello, Di Domenico ha reagito sparando in faccia al genero con un fucile da caccia. Pilo è morto sul colpo. In via Brasca sono arrivate diverse volanti della polizia. Il suocero della vittima è stato arrestato e condotto negli uffici della questura, dove è stato interrogato fino a notte. (palermo.repubblica.it)
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