Viene raccontata in un libro la strage di Altavilla Milicia, in cui vennero uccise 3 persone, per un fanatismo religioso. La strage venne scoperta il 10 febbraio dello scorso anno.
Giovanni Barreca disse di avere ucciso la moglie Antonella e i figli Kevin di 16 anni ed Emmanuel di 5 anni. Per quel delitto sono indagati anche Sabrina Fina e Massimo Carandente e la figlia di 17 anni che è stata condannata a 12 anni.
Il libro si intitola “Strage di Altavilla Milicia – Intreccio fra follia e cultura religiosa“.
L’autore è Emanuele Cusumano, psicologo clinico e giuridico, nonché criminologo, di Alcamo. Ha scritto un’analisi psicologica e criminologica di uno degli eventi più inquietanti della storia siciliana contemporanea.
La Strage di Altavilla Milicia è un evento criminoso che, per la sua connotazione esorcistico-religiosa, nonché per la strettissima parentela tra vittime e carnefice, ovvero per le modalità stesse con cui sono avvenute le sevizie e gli omicidi, ha scosso l’Italia intera. Laddove l’opinione pubblica, nonché la stessa Autorità Giudiziaria, si interroga sulla capacità di intendere e volere dei responsabili, questo breve saggio si propone di analizzare il modo in cui le culture religiose sono elemento chiave per leggere siffatti fenomeni “devianti”.
Con gli strumenti della psicologia, psichiatria, criminologia, antropologia culturale, e con qualche analogia con fatti passati, il presente testo non vuole offrire risposte, quanto, piuttosto, far sorgere ulteriori interrogativi su un caso che mette a nudo la difficoltà di riconoscere netti confini nell’ambito dello studio dei fenomeni umani.