Anche il Comune di Bagheria è stato denunciato alla procura della repubblica e alla Corte dei conti per avere affidato il servizio dei rifiuti ad una ditta privata (la Tech) senza gara d’appalto.
Oltre a Bagheria ci sono altri 73 comuni siciliani.
Il provvedimento è dell’assessore regionale Vania Contraffatto.
Nel mirino sono finiti gli affidamenti diretti fatti sfruttando l’articolo 191 del decreto legislativo 152 del 2006. È quello che dà mano libera in caso di emergenze che mettono a rischio la salute pubblica: ciò che normalmente accade quando si blocca il servizio di raccolta e i rifiuti restano per giorni sulle strade.
Il punto è che a quel punto si è già messo in moto un circolo vizioso che moltiplica i costi per la Regione e i Comuni. Secondo la Contrafatto: «in Sicilia accade di frequente che i sindaci non paghino le quote di propria competenza agli Ato. A quel punto però l’Ato non può pagare i dipendenti, che normalmente scioperano lasciando le città invase dai rifiuti».
Da qui nasce l’emergenza. Che normalmente ogni sindaco affronta con ordinanze d’urgenza che funzionano come un tasto reset di fronte a tutte le norme che regolano gli appalti. E qui la faccenda si fa più ingarbugliata.
(notizie tratte da gds.it)