L’esplosivo per fare saltare in aria il giudice Nino Di Matteo sarebbe già a Palermo, e sarebbe coinvolta anche la cosca di Bagheria.
A sostenerlo è il pentito Antonino Zarcone.
Ne parla oggi il quotidiano La Repubblica, nell’edizione di Palermo.
“L’allerta è tornata altissima attorno al pubblico ministero Nino Di Matteo, il magistrato del pool “trattativa” che il capo di Cosa nostra Totò Riina vuole morto. Una fonte ritenuta dagli inquirenti “molto attendibile ” ha svelato che da mesi le famiglie mafiose palermitane stanno raccogliendo esplosivo per un attentato a Di Matteo. La fonte ha spiegato pure che un carico di tritolo sarebbe già nascosto in diversi punti di Palermo.
Di più non si sa, la fonte è protetta da un rigido segreto investigativo. Però, proprio in questi giorni, anche l’ultimo pentito di mafia, Antonino Zarcone, ha parlato di un progetto di attentato nei confronti di Nino Di Matteo: “Era coinvolta pure la mia cosca, quella di Bagheria”, ha spiegato.” (repubblica.palermo.it)