Sono passati 8 mesi e da allora cercano di sapere la verità sulla dinamica dell’incidente in cui ha perso la vita il figlio Massimiliano La Porta, di 15 anni. L’inchiesta è ancora in corso e l’indagato è un extracomunitario di 50 anni che guidava il furgone che la mattina del 23 ottobre dello scorso anno si è scontrato frontalmente con il motorino alla cui guida c’era il giovane, che stava andando a scuola. Come ogni mattina.
L’impatto, terribile, è avvenuto alle 8 del mattino, lungo la strada statale 113, nei pressi del cimitero di Santa Flavia.
Massimiliano stava andando a scuola a bordo del suo motorino. Era appena uscito di casa quando per cause ancora non chiare è stato investito da un furgoncino.
Dopo il violento impatto, la corsa disperata in ospedale. Ma le ferite erano troppo profonde e il giovane cuore di Massimiliano si è fermato durante la notte.
A distanza di otto mesi torna a parlare il padre Edgardo, che lancia un nuovo appello. Chiede la collaborazione di chi potrebbe avere assistito all’incidente per fare chiarezza su quanto accaduto.
“È l’ora di rompere il muro dell’omertà -dice il padre di Massimiliano- Chi ha visto l’invasione della corsia opposta da parte del furgone bianco che nella sua folle corsa la tragica mattina del 23 ottobre 2020 sulla SS 113 ha stroncato la vita di Massimiliano La Porta, di solo 15 anni, che diligentemente si stava recando a scuola, strappandolo ai suoi cari, contribuisca a rendere Giustizia a Massimiliano, figlio, fratello, nipote di ognuno di noi. Il mio numero è 3356520964.”
Chi sa qualcosa può anche chiamare la Procura della Repubblica di Termini Imerese o anche la nostra redazione.
In casi del genere la collaborazione di chi ha assistito all’incidente, anche dopo 8 mesi, può essere determinante per risalire alla realtà. Può lenire il dolore di una famiglia che ha perso un figlio di 15 anni, che aveva tutta una vita ancora da vivere.