In pochi conoscevano a Santa Flavia i Gellfo, il figlio Gabriele e il papà Salvatore.
Da quando la mamma era morta, qualche anno fa, i due vivevano nella piccola casa in via Gelsomino, a circa un chilometro dalla Basilica Soluntina, lungo la via Mondello, immersa in una zona caratterizzata dalla vegetazione rimasta intatta. In quel luogo alcuni principi nel 700 costruirono le loro ville di villeggiatura.
I Gelgo vivevano a Santa Flavia da pochi anni e avevano pochi contatti con l’esterno.
Pare infatti che raramente i due uscissero di casa. Il figlio Gabriele veniva raramente passeggiare per strada.
La notizia dell’uccisione dell’anziano padre ad opera del figlio ha fatto in poco tempo il giro del paese. Ma in pochi se li ricordano o hanno avuto contatti diretti con loro.
“Ho visto qualche volta il ragazzo andare in giro. -dice una signora- Ho avuto anche l’impressione che parlasse da solo.”
Nessuno riesce a darsi una spiegazione su quanto accaduto. Perché il figlio ha ucciso il padre mente dormiva durante la notte? E’ la domanda che molti si sono posti senza però trovare una risposta plausibile.
Gabriele aveva problemi psichici e anche il padre aveva difficoltà a deambulare. Ma nessuno dei due era assistito dai servizi sociali del Comune di Santa Flavia.
“Mi sono informato con gli uffici -dice il sindaco Salvatore Sanfilippo– ma non era seguito da noi. Esprimo il mio cordoglio su quanto accaduto. Ci sono situazioni che vanno al di sopra della condizione umana. So che il giovane aveva subito lo scorso anno un Tso, un trattamento sanitario obbligatorio.”
Anche sui social la notizia è rimbalzata in poco tempo. Nessuno ha saputo dare una risposta razionale al gesto di Gabriele Gelfo.
Un anziano seduto su una panchina, commentando quanto successo sabato notte, si limita a dire: “la mente umana è come un orologio. A volte non funziona più. E sono guai.”
La storia di Gabriele e del padre Salvatore è una storia piena di solitudine e miseria. Una storia finita in tragedia. Si spera che adesso sia lo stesso Gabriele a fare luce sul suo gesto.