Una marcia ecologica contro il degrado del Faro di capo Zafferano, si è svolta ieri (domenica 9 giugno) a Santa Flavia.
L’obiettivo degli organizzatori “Addabbanna ‘a muntagna, di quà dal Faro”, Comitato civico “Adottiamo Monte Catalfano”, Wwf, Lipu, Archè di Villabate, l’Impronta di Bagheria, Aspra Comunità marinara e Onda Libera di Santa Flavia), mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul degrado in cui versa il litorale che da Aspra arriva a Capo Zafferano, attraversando l’area protetta di monte Catalfano e sulle sue straordinarie potenzialità del territorio che non sono adeguatamente valorizzate.
La marcia si è snodata lungo tre direttrici toccando le principali emergenze ambientali della costa: da Aspra, sono partite le prue latine con sosta alla spiaggetta dei francesi, la cui sopravvivenza è minacciata dai continui crolli; all’Arco Azzurro, che dopo quasi tre anni dalla demolizione dell’ecomostro confiscato alla mafia è ancora oggi inaccessibile; dalla villa confiscata alla mafia, inaccessibile e non utilizzata dopo anni dalla sua assegnazione al Comune di Bagheria, dalle “Tre piscine”, il cui costone sovrastante la spiaggia è completamente crollato, da Santa Flavia, dalla discesa a mare del Kafara; da Monte Catalfano di fronte alla discarica confiscata alla mafia che da anni attende di essere bonificata con la realizzazione del centro di educazione ambientale. La meta delle tre passeggiate è stata il Faro di Capo Zafferano, da anni abbandonato al degrado, richiesto ripetutamente invano all’Agenzia del Demanio dal Comune di Santa Flavia per farne un Centro di osservazione marina.