C’era anche un’impresa con sede a Ficarazzi fra le due beneficiarie di un giro di fatture false.
Si tratta della la MG Logistica s.r.l., mentre l’altra era la Group s.r.l. con sede a Palermo.
L’inchiesta è stata disposta dalla Procura della Repubblica.
I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno arrestato 5 persone su disposizione del G.I.P. del Tribunale di Palermo.
I destinatario di custodia cautelare in carcere: Francesco Gambino, 55 anni, 4 sono stati sottoposti agli arresti domiciliari: Francesco Paolo, Sanzo, 47 anni, Eugenio Leticia, 51 anni, Giuseppe Teresi, 50 anni, Giampiero Anello, 51 anni.
Sono accusati a vario titolo per associazione a delinquere, emissione e utilizzo di fatture false, omesso versamento di ritenute, indebita compensazione di crediti fiscali inesistenti e bancarotta fraudolenta.
Con il medesimo provvedimento il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo di somme di denaro per complessivi 4.428.929 euro corrispondente all’ammontare dell’evasione di imposta accertata.
Le indagini condotte dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Palermo – Primo Gruppo Tutela Entrate, attraverso verifiche fiscali, intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno permesso di disvelare un complesso meccanismo fraudolento articolato sulla creazione di una serie di società di comodo asservite a un gruppo imprenditoriale palermitano operante nel settore del trasporto merci.
Le società, tutte riconducibili Francesco Gambino, operando in evasione d’imposta, negli anni dal 2013 al 2018 hanno prodotto un giro di fatture false per oltre 16 milioni di euro a vantaggio delle uniche due imprese realmente operative, una delle quali con sede a Ficarazzi.
La finalità del meccanismo fraudolento era quella di abbattere illecitamente il reddito imponibile attraverso la contabilizzazione di costi fittizi, concentrando inoltre sulle società cartiere tutti gli obblighi contributivi, previdenziali e assistenziali gravanti sul datore di lavoro.
La gestione dei lavoratori era, infatti, caratterizzata da frenetici passaggi da una società all’altra, mascherati da dimissioni volontarie ma sostanzialmente imposti dagli indagati.
Lo schema illecito determinava il mancato assolvimento dei rilevanti obblighi fiscali in materia di I.V.A. e I.Re.S., ma anche l’omesso versamento dei contributi assistenziali e previdenziali spettanti ai lavoratori.
Inoltre, il sistematico inadempimento dei debiti impositivi aveva provocato il dissesto finanziario della Gambino Group s.r.l., una delle principali società coinvolte nel sistema di frode, dichiarata fallita dal Tribunale di Palermo il 29 aprile 2021, che aveva accumulato un’esposizione verso l’Erario per oltre 22 milioni di euro.
L’operazione eseguita dalla Guardia di Finanza si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione del Corpo, volte a rafforzare l’azione di contrasto ai contesti di illegalità economico-finanziaria connotati da maggiore gravità, a tutela delle imprese che invece operano nel rispetto della legge e dei lavoratori, soprattutto nell’attuale fase di congiuntura economica negativa causata dall’emergenza pandemica.