di Martino Grasso
I proprietari di una discarica abusiva a cielo aperto con rifiuti speciali sono stati denunciati, mentre il terreno con i rifiuti, di circa 2500 metri quadrati, è stata sequestrata.L’operazione è stata messa a segno nei giorni scorsi dal nucleo operativo provinciale di Palermo del corpo Forestale Regione Sicilia.
La discarica sorgeva sulle sponde del fiume Eleuterio.
I rifiuti hanno invaso l’alveo demaniale e hanno deviato le acque. La discarica si trova in località Cannita del comune di Misilmeri, a confine con il Comune di Bagheria.
La zona è da tempo sottoposta a vincolo paesaggistico e sismico. Gli uomini del corpo forestale, nel corso dell’operazione, hanno constatato il grave danno ambientale in cui versa la zona.
Nel corso dell’intervento sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Termini Imerese, i due proprietari del terreno S.C. di 44 anni e V.C. di 48 anni.
Negli ultimi mesi il corpo forestale è intervenuto in altre operazioni per sequestrate numerosi appezzamenti di terreni diventate discariche a cielo aperto.
Lo scorso mese di febbraio, sono state individuate due discariche a cielo aperto a Trabia e ad Altavilla Milicia.
A Trabia, in contrada Cozzo Suvarita, è stata sequestrata un’area di circa 800 metri quadrati, dove sono stati trovati grosse quantità di rifiuti speciali pericolosi come eternit frantumati e rifiuti non pericolosi come carcasse d’auto.
Presenti anche materiali di risulta da demolizioni e sfalci di potatura. L’area è di proprietà del Comune di Trabia e risultava abbandonata. E’ stata sequestrata e affidata al Comune per il ripristino dei luoghi. Un’altra discarica a cielo aperto è stata individuata e sequestrata nel comune di Altavilla Milicia.
Si tratta di un’area di circa 350 metri quadrati che sorge in contrada San Michele. Sul luogo gli uomini del corpo forestale di Bagheria hanno individuato rifiuti speciali come lastre di eternit integre e frantumate e materiale di risulta da demolizioni. L’area era di proprietà di una signora morta negli scorsi anni che non ha aveva eredi. Per questo motivo la zona sequestrata è stata affidata al Comune per la bonifica e la realizzazione della recinzione.