Il pescatore di Porticello, Cosimo D’Amato, condannato a 30 anni per la strage di Capaci e accusato di avere fornito il tritolo, sta collaborando con la giustizia.
La notizia è venuta fuori oggi nel corso del nuovo processo per la strage in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i 3 uomini della scorta, il 23 maggio del 1992.
Il processo si sta celebrando davanti alla Corte d’Assisi di Caltanissetta. Il PM della DDA Stefano Luciani ne ha chiesto l’audizione.
Sotto processo con l’accusa di strage ci sono Salvo Madonia, Vittorio Tutino, Giorgio Pizzo, Cosimo lo Nigro Lorenzo Tinnirello.
D’Amato, secondo l’accusa, avrebbe fornito l’esplosivo ricavato da alcune bombe della seconda guerra mondiale, che si trovano nelle acque davanti a Porticello.
Il processo d’Appello vede imputati anche Giuseppe Barranca e Cristoforo Cannella.
Appare importante la collaborazione di D’Amato che potrebbe aprire nuovi scenari sule stragi del 92 e in quelle di Roma e Firenze, del 1993.