Dopo 9 anni non si è ancora definitivamente concluso il contenzioso fra le aziende confiscate al gruppo Aiello nel 2016 e i 120 ex lavoratori.
Per questo motivo ieri si è svolto un presidio dei lavoratori delle aziende confiscate del gruppo bagherese, sotto la sede dell’agenzia dei beni confiscati, in via Vann’Antò, a Palermo, finalizzato a un tavolo di confronto con i liquidatori della società.
I 120 lavoratori edili delle tre aziende Ati Group, Emar e Ediltecnica aspettano dal 2016 i soldi relativi alle mensilità arretrate, più il trattamento di fine rapporto. In questi nove anni hanno percepito solo due acconti del 15 per cento. Vantano somme che vanno da 3 mila fino anche a 30 e a 40 mila euro, in base a anzianità e ruoli ricoperti. Al sit-in ha partecipato una delegazione di una trentina di lavoratori. “Dopo diverse interlocuzioni informali avute sin dall’inizio dell’anno, finalmente la possibilità di poter pagare i lavoratori trova uno spiraglio di luce -dichiara il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo- Il presidio davanti all’Agenzia è servito per mettere in chiaro l’iter procedurale, che vede la possibilità di vendita di uno dei terreni a un’altra società confiscata, per realizzare un parco fotovoltaico con finalità sociali da utilizzare nel territorio Bagheria”.
“Ringraziamo i liquidatori delle società, Carlo Catalano e Alessandro Virgara -aggiunge Ceraulo- con i quali da diversi anni ormai c’è un confronto continuo e grazie anche al loro lavoro si sta provando a traguardare questo obiettivo. L’aggiornamento del tavolo è il 6 e 7 maggio, per acquisire definitivamente la data nella quale i lavoratori saranno pagati”.
La vicenda risale al 2013 quando le aziende del gruppo Aiello di Bagheria, Ati Group, Elmar ed Edil Tecnica, vennero sottoposte a sequestro per mafia e successivamente, i lavoratori licenziati. Il sequestro scattò a seguito dell’inchiesta che coinvolse l’ex ingegnere Michele Aiello considerato vicino alle cosche mafiose bagheresi.
Ma l’inchiesta diete il via ad una lunga procedura che ha coinvolto gli ex lavoratori che passarono dalla cassa integrazione alle lettere di licenziamento.
Molte le protesta dei lavoratori dell’Ati Group anche presso la clinica Santa Teresa di Bagheria, lungo la strada statale 113. Hanno anche chiesto aiuto all’amministrazione comunale di Bagheria e nel 2018 hanno anche manifestato per strada, ma poco o nulla è cambiato.
Al fianco dei lavoratori ci sono sempre state le sigle sindacali che hanno chiesto a gran forza che non venissero calpestati i diritti degli operai.
Dopo il loro licenziamento, in molti sono stati costretti a reinventarsi un’altra occupazione, cambiando assolutamente anche settore e mansione.
A distanza di quasi 10 anni alla vicenda degli ex lavoratori dell’ex gruppo delle aziende Aiello, non è stata ancora messa la parola fine. Gli ex lavoratori hanno fatto risentire ieri mattina la loro voce, con un sit-in davanti all’agenzia dei beni confiscati, nella speranza di ottenere, finalmente, la definitiva liquidazione delle spettanze dovute, dopo anni di lavoro.