E’ andato via da Bagheria nel 1995, dopo essersi laureato a Palermo in Lingue e Dottorato in Linguistica Applicata.
Si è trasferito a San Francisco, negli Stati Uniti dove era nato e vissuto per 8 anni.
Si chiama Salvatore Giammarresi ha 55 anni, sposato e da alcune settimane si parla di lui perché ha creato un traduttore linguistico on line.
In cosa consiste l’innovazione cui ha collaborato?
“Ho diretto la creazione di Translation Engine. Per comprendere l’innovazione che apporterà Translation Engine occorre tener presente che sulla piattaforma di Airbnb ci sono due tipi di contenuti linguistici. Il primo tipo include i contenuti prodotti direttamente da Airbnb sono sempre stati tradotti automaticamente prima di essere fruibili e quindi immediatamente visibili nella lingua scelta dall’utente finale che naviga la piattaforma. Il secondo è riconducibile ai contenuti prodotti dagli utenti stessi, cioè il cosiddetto “user generated content”, quali le descrizioni di case ed esperienze o le recensioni, venivano presentati nella lingua originale di chi li ha scritti, e per poterli rendere visibili nella lingua scelta dall’utente finale, quindi tradurli, è necessario che si clicchi su un tasto Traduci. Translation Engine elimina il tasto Traduci e automaticamente traduce l’”user generated content” nella lingua scelta dall’utente finale. Eliminare un click può sembrare poca cosa, ma nell’esperienza online, e in particolar modo per Airbnb, fa un’enorme differenza in quanto crea una connessione molto più naturale e immediata, priva di barriere linguistiche, tra host e guest. Translation Engine inoltre offre una traduzione di qualità e accuratezza superiore, somigliante a una traduzione umana, lontana dalle traduzioni generiche e in alcuni casi imprecise fatta da un computer.”
In cosa consiste il suo lavoro e dove vivi in America?
“Vivo a San Francisco e in Airbnb sono Head of Localization. Il mio gruppo collabora con tutti i team di Airbnb per adattare alle realtà locali tutti i prodotti, email, campagne di marketing e qualsiasi altro contenuto scritto o visivo di comunicazione. Localizzare un prodotto, oltre a tradurlo da una lingua in un’altra, comporta anche un adattamento ragionato per renderlo culturalmente, legalmente e funzionalmente consono a ogni paese e lingua in cui esso è presentato.”
Perché vive in America?
“La maggior parte della mia vita si è svolta tra gli Stati Uniti e l’Italia. I miei genitori sono entrambi bagheresi e sono emigrati negli USA dove gestivano una sartoria. Io sono nato a Chicago, dove ho vissuto fino a 8 anni quando la mia famiglia è tornata a vivere a Bagheria. Qui ho frequentato le scuole medie e il Liceo Scientifico, poi mi sono laureato in Lingue e ho conseguito il dottorato in Linguistica all’Università di Palermo. A metà degli anni novanta sono ritornato negli USA, in Silicon Valley, dove all’epoca viveva mio fratello. A parte una parentesi a Los Angeles, da adulto ho vissuto soprattutto a San Francisco. In totale ho trascorso più anni della mia vita negli Stati Uniti che altrove. La mia storia di vita, vivendo tra due mondi diversi, mi ha permesso di sviluppare una particolare sensibilità per le diversità linguistiche e culturali, che è alla base della mia attività professionale che svolgo da più di vent’anni.”
Che rapporto continua ad avere con Bagheria?
“Visito Bagheria regolarmente, almeno una volta all’anno, dove vengo a trovare amici e parenti. Cerco di seguire le vicende di Bagheria attraverso i social media e tutti i miei conoscenti bagheresi dovunque vivano. Durante Covid, approfittando dello smart working, ho avuto modo di trascorrere più tempo a Bagheria lavorando dall’Italia.”
Perché è andato via da Bagheria?
“Sono andato via da Bagheria o sono ritornato negli Stati Uniti? E’ una questione di prospettiva. Ho sempre avuto il desiderio di tornare negli Stati Uniti, dove sono nato e cresciuto. Da ragazzo da autodidatta ho imparato a programmare, ed ero interessato, oltre alla linguistica, anche all’intelligenza artificiale e al rapporto uomo-macchina. Attraverso i racconti di mio fratello, che all’epoca viveva nella Silicon Valley, sono stato attratto da quel mondo dove già allora, nascevano startup e aziende che stavano inventando il futuro. A metà degli anni novanta sono andato a trovare mio fratello e mi sono innamorato della città di San Francisco e del mondo high-tech e innovativo così intrinseco alla Silicon Valley. Da subito mi sono sentito a mio agio e da subito ho iniziato ad avere soddisfazioni professionali che mi hanno portato a diventare uno dei maggiori esperti al mondo nel mio settore. Tutto questo non diminuisce il forte legame che sento con Bagheria, la Sicilia e l’Italia. Uno dei miei sogni da ragazzo era di un giorno avere successo e soddisfazioni professionali e trovare il modo di “give back”. Da anni lo faccio nella veste di advisor di start-up italiane. Spero di poter continuare e trovare altri modi di “give back” in futuro.
Cosa le manca di Bagheria?
“Banalmente di Bagheria mi mancano i colori del cielo, del mare e alcuni sapori, come la ricotta fresca. Ma Bagheria per me ha un senso molto più profondo. Bagheria per me è un luogo pieno di ricordi. Ho vissuto molti dei miei anni formativi qui, e ho creato amicizie importanti che continuano fino ad oggi, nonostante la lontananza fisica. Della Bagheria di quegli anni conservo in particolare il ricordo delle esperienze di crescita personale e di formazione culturale che ho avuto la fortuna di vivere. Tornare a Bagheria per me significa ogni volta confrontare la persona che sono diventata con la persona che sognavo di diventare quando ero un ragazzo.”
Quando torna a Bagheria qual è la prima cosa che fa?
“Tra le prime cose che faccio è andare alla “crucicchia” di Sant’Elia e da lì contemplare il mare, il cielo e Mongerbino. Mi piace anche camminare per la città e specialmente passeggiare lungo il corso Umberto. Ogni passo mi fa ricordare le persone, i luoghi e gli episodi della mia gioventù.”