Anche gli avvocati penali del Tribunale di Termini Imerese, aderiscono all’iniziativa degli avvocati italiani per fermare i tanti suicidi nelle carceri italiane.
Dall’inizio dell’anno sono stati 26 i detenuti che si sono uccisi in carcere.
Gli avvocati hanno inoltre condiviso la delibera della giunta delle camere penali italiane con cui sottolineano la situazione di difficoltà in cui versano i carceri attuali.
“Le politiche securitarie realizzate da tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi decenni, unitamente alla mancata riforma dell’esecuzione penale, hanno determinato l’attuale condizione di sovraffollamento carcerario e lo stato inumano e degradante della detenzione nel nostro Paese.”
Nella delibera si sottolinea che il numero di detenuti è superiore alle 60.000 unità e con un aumento costante di circa 400 detenuti al mese.
“Il fenomeno dei suicidi avvenuti in carcere nei primi 58 giorni del 2024 è in continua ascesa – circa uno ogni due giorni – e che appare oramai improcrastinabile un immediato intervento del Governo e della Politica, tutta, al fine di arginare la strage in atto. Ogni giorno trascorso senza che siano attuati rimedi idonei a scongiurare la morte, per malattia e per suicidio, negli istituti penitenziari non può che accrescere le responsabilità, politica e morale, di coloro che tale fenomeno hanno l’obbligo di affrontare con rimedi urgenti e inderogabili. Vi è il pericolo concreto che togliersi la vita in carcere possa rappresentare, per i tanti oppressi, una “soluzione” da emulare, per sfuggire a condizioni di privazione della libertà sempre più umilianti e disumane.”
Gli avvocati chiedono “un cambio di passo immediato, e che non si è ancora registrata una chiara e netta presa di posizione del Governo volta a rimediare all’ingravescente fenomeno del sovraffollamento.
Gli avvocati infine ribadiscono un appello al Governo e a tutte le forze parlamentari affinché si possa realizzare, tutti insieme, l’obiettivo di arrestare con efficacia il terribile fenomeno dei suicidi in carcere, con l’assoluta convinzione che “non c’è più tempo.”