Oggi, Domenica 05 giugno 2022 dalle ore 17.00 alle ore 20.00 al Piccolo Parco Urbano di Bagheria i Clan Fuoco dei gruppi Scout della Zona Eleuterio daranno vita ad un evento che coinvolgerà tutti i ragazzi dei paesi ricadenti nella zona (Bagheria 1 e 4, Altavilla Milicia, Trabia, Termini Imerese, Marineo e Vicari) oltre che le associazioni giovanili di questi territori e completa apertura alla cittadinanza tutta.
“Benèpossibile, Comunità in azione – GENERAZIONI, costruttori del nostro futuro” è un percorso nazionale dell’AGESCI che, quest’anno, ha portato i Clan/Fuoco di tutta Italia ad interrogarsi sulle ferite dei nostri territori. Dopo un’attenta analisi, i Clan/Fuoco della Zona Eleuterio hanno deciso di indirizzare il loro sguardo verso la Cura dell’Altro.
È questo il tema che accompagnerà oggi pomeriggio lo svolgimento dell’evento al Piccolo Parco Urbano.
L’evento sarà organizzato in tavole rotonde gestite da esponenti, quali Caritas, amministrazione comunale, Cav, assistete casa famiglia, missione speranza e carità e altri che vivono quotidianamente la relazione con l’altro ma soprattutto con le persone più fragili. Di seguito la lettera scritta dai ragazzi scout dopo un percorso di riflessione che darà il via all’evento di oggi pomeriggio.
“Noi Rover e Scolte della Zona Eleuterio,
aderendo al percorso nazionale Benèpossibile, Comunità in azione, che si è sviluppato in due Agorà di Zona, e dopo un confronto sulle ferite che affliggono il nostro territorio, abbiamo raccolto i bisogni sociali emergenti e ne consegniamo sintesi al Comitato per definire ed indirizzare l’azione conclusiva del percorso.
In questi anni la pandemia ha inciso più o meno dolorosamente su ciascuno di noi. I mesi sottratti alla nostra vita di giovani ragazzi e ragazze con comuni e naturali bisogni di relazionalità, la mancanza di contatti, l’impossibilità di incontrarci e di riscoprirci, essenziali per la nostra crescita, hanno fatto emergere molti disagi e sofferenze che quotidianamente viviamo e osserviamo. A tutto questo crediamo che non sia stata data la giusta dignità.
Chiediamo agli adulti di essere ascoltati, di essere presi sul serio. Vogliamo più fiducia. La maggior parte degli adulti non crede nel nostro potenziale e pensa di conoscere le nostre esigenze, quando invece non ci ha mai affiancato e mai ha preso in considerazione le nostre idee.
Sollecitiamo le istituzioni a darci più certezze. Desideriamo essere costruttori del nostro futuro, ma, per far sì che ciò si realizzi, occorre che vengano disposte le condizioni idonee. Condizioni che i nostri genitori hanno ereditato dal passato e che noi invece dobbiamo riconquistare con fatica.
Sentiamo la necessità di sviluppare un confronto sano tra noi e con gli adulti per migliorare il mondo che abitiamo. Abbiamo bisogno di saperci vicini, disposti a collaborare per un fine comune, che interessa e riguarda tutti e tutte noi, i nostri sogni, le nostre speranze e il nostro futuro.
Per queste ragioni, pur ritenendo che ogni ambito proposto richieda la nostra attenzione, crediamo che nulla di tutto questo che abbiamo enunciato sopra possa concretizzarsi senza prioritariamente prenderci cura dell’Altro. Sarà solo riscoprendo il valore delle relazioni autentiche e sincere che potremo cooperare insieme; solo facendo rete con le varie realtà del territorio che ci rieducheremo al confronto e allo scambio che attualmente avvertiamo carente; solo favorendo il dialogo che costruiremo insieme un’idea di futuro.”
