Bagheria è la capitale dell’abusivismo edilizio. Nel 2012 sono stati scovati ben 80 costruzioni realizzate senza autorizzazione.
Il dato viene fornito dal rapporto sull’abusivismo 2012, stilato dall’assessorato regionale al Territorio su Palermo e Provincia.
Bagheria mantiene questo poco invidiabile primato.
La provincia palermitana è la seconda per abusi scoperti nel 2012, così come lo era nel 2011. Sono in tutto 1.233 quelli scovati dalle autorità competenti. Al primo posto invece si piazza Catania con 1.687 abusi edilizi.
Gli abusi individuati a Bagheria, secondo il rapporto della Regione, ricadono in zone dove vige il vincolo sismico o idrogeologico.
A Bagheria la media di ogni abuso tocca quota 120 metri cubici, quanto un quadri vani.
Segue a ruota Carini, dove gli abusi accertati sono 76 ma per una cubatura media molto più alta: oltre 270 metri cubici. A Cefalù sono stati trovati 42 abusi edilizi, con una grandezza media pari a 58 metri cubici. Segue Partinico con 21 case abusive e una cubatura costruita abusivamente di 450 metri cubi.
A Palermo sono state trovate “soltanto” 21 strutture abusive da 1090 metri cubi abusivi.
Nella costa occidentale anche a Cinisi è alto il numero di abusi scoperto: 20 per 4.500 metri cubici totali.
Segue il terzo centro della provincia, vale a dire Monreale.
Anche a Trabia e Corleone il numero è abbastanza alto, si tratta di quindici abusi in entrambi i centri del palermitano. Fra i piccoli Comuni figurano: Lascari (13), Ficarazzi (13), Ciminna (11), Caccamo (11) e Altavilla Milicia (10). A Termini Imerese sono stati scovati solo 12 abusi.
Sanatorie e demolizioni. Solo la metà dei comuni ha fornito i dati sulle richieste di sanatoria (43 su 82).
Nel 2012 sono giunte agli uffici competenti circa 60mila richieste di sanatoria. Oltre la metà sono state definite, altre sono in attesa di documentazione integrativa e solo il 6% (circa 3mila pratica) sono ancora da esaminare. Pochissime le demolizioni che hanno avuto luogo: appena 8, su 205 ordinanze. 3 gli edifici passati ai comuni.
Il dirigente generale dell’assessorato Gaetano Gullo ha inviato a tutti i comuni una sorta di diffida.
I comuni siciliani entro quattro mesi dovranno avviare gli atti deliberativi alle procedure di esecuzione delle demolizioni, di acquisizione al patrimonio comunale e di concessione del diritto di abitazione.
In caso contrario, oltre alla denuncia all’Autorità giudiziaria potrebbe anche scattare il commissariamento.