L’ufficio del giudice di Pace di Bagheria si avvia alla chiusura.
Entro il 29 aprile le amministrazioni che vorranno mantenere gli uffici del giudice di pace dovranno assumersi l’onore della copertura dei costi, ma questa ipotesi sembra molto difficile per le asfittiche casse del comune di Bagheria.
In Sicilia sono coinvolti 81 dei 667 presidi di giustizia destinati a chiudere.
“I comuni che vogliono mantenerli sul proprio territorio -si legge in un a articolo del giornale di Sicilia- possono assumersi l’onere della loro sopravvivenza, coprendo il costo della sede e del personale amministrativo.
Il ministero paga solo il costo di formazione iniziale al personale di supporto”.
L’elenco delle 44 sedi soppresse, è stato pubblicato venerdì scorso sul bollettino ufficiale, con le istruzioni delle domande da presentare.
Secondo le disposizioni ministeriali, i comuni possono anche consorziarsi fra loro.
I vertici dell’associazione dei giudici di pace, auspicano che “i comuni riescano a mantenere quanti più uffici possibile -dice il presidente Vincenzo Crasto– anche se il criterio economico potrebbe creare disparità fra le aree del paese”.
Nella provincia di Palermo, gli uffici che dovrebbero essere chiusi, oltre a quello di Bagheria, sono anche quelli di Carini, Monreale e Partinico.
