Bagheria. Arrestate 3 persone che avevano rapinato una farmacia (foto)

 

Avevano poco prima messo a segno una rapina ai danni della farmacia “Vaccaro” di via Città di Palermo, 100 euro in contanti. Sono stati però arrestati dopo un lungo inseguimento conclusosi in via Messina marine a Palermo.
In manette sono finiti 2 adulti e un minore: Ivan Biondolillo, residente a Palermo, Davide Mattiolo, 38 anni, residente a Bagheria (nella foto sotto) e un minorenne M.V. di 16 anni.
I tre, ieri pomeriggio, intorno alle 18,30,  sono stati arrestati con l’accusa di rapina aggravata in concorso,  dai carabinieri della stazione di Acqua dei Corsari e del nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Misilmeri.
Secondo i militari, circa mezz’ora prima M.V. e Bondolillo,  avevano fatto irruzione nella farmacia “Vaccaro”, dove dopo aver colpito la titolare, rimasta fortunatamente illesa, avevano asportato circa 100 euro in contanti, dileguandosi a bordo dell’autovettura con il Mattiolo ed un 4° complice, in direzione Palermo.
E’ scattata la segnalazione dalla centrale operativa della compagnia di Bagheria, e così il veicolo è stato prima individuato in transito nel territorio di Ficarazzi, successivamente intercettato ed inseguito da una pattuglia della Stazione di Acqua dei Corsari e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Misilmeri.
Ne è nato un inseguimento nel traffico, proseguito anche a piedi. Dopo una breve colluttazione, i carabinieri sono riusciti ad arrestare i rapinatori, mentre un quarto complice è riuscito a scappare.
Gli accertamenti hanno permesso di recuperare parte della refurtiva e 2 “fascia collo” indossati durante la rapina, il tutto posto sotto sequestro così come l’autovettura utilizzata per la fuga, di proprietà del Mattiolo.
Gli arrestati su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sono stati tradotti presso la casa circondariale Pagliarelli con l’eccezione di M.V., accompagnato presso il Centro di Prima Accoglienza Minorile.
Sono tuttora in corso le ricerche del quarto complice, mentre gli investigatori, anche alla luce dell’elevata rapidità e coordinazione dimostrata dai malviventi nel corso della rapina, ritengono verosimile l’ipotesi che la banda abbia commesso analoghi reati nel capoluogo o nelle immediate vicinanze.