Scagionato in primo grado, ieri la terza sezione della Corte d’Appello lo ha condannato ad un anno di reclusione. La condanna è arrivata per Stefano Crivello, 40 anni, palermitano, riconosciuto colpevole di sfruttamento della prostituzione minorile, ma assolto per la pena di violenza sessuale. I fatti si sono verificati in una casa famiglia di Bagheria.
La notizia è stata pubblicata nell’edizione di oggi del Giornale di Sicilia.
L’uomo li avrebbe compiuto nei confronti di un ragazzo di 16 anni, nel 2009. Tutto in cambio di pochi spiccioli, dai 5 ai 10 euro, per un massimo di 15 euro. La sentenza è stata emessa dal collegio presieduta da Raimondo Loforti, a latere il relatore Mario Conte e Daniela Troja.
E’ stato quindi parzialmente accolto il ricorso del Pg Luigi Patronaggio, mentre la difesa dell’imputato ha fatto sapere che impugnerà la decisione in cassazione.
Crivello si è sempre professato innocente, sostenendo di essere vittima di una vendetta da parte delr agazzino.
Il ragazzo protagonista della vicenda, faceva parte di una famiglia complicata e avrebbe ricevuto le visite di Crivello mentre si trovava nella struttura protetta.
La storia era stata resa pubblica dopo che il giovane era stato affidato ad un’altra struttura in provicnia di Catania.