di Martino Grasso
Non pensava di ricevere tanto affetto e clamore da parte del suo paese d’origine.
Davide Morana, il giovane che ha subito l’amputazione delle gambe e delle braccia a causa di una meningite fulminante, ringrazia tutti per l’enorme solidarietà ricevuta.Lo abbiamo rintracciato telefonicamente a Marcia, in Andalusia, il piccolo paese spagnolo dove vive con la fidanzata Cecilia, conosciuta a Palermo e di cui si era innamorato al punto da seguirla in Spagna.
La meningite fulminante gli ha cambiato l’esistenza. Ha subito l‘amputazione degli arti. Ma per fortuna è rimasto vivo. Ha avuto accanto i suoi familiari, il papà Tommaso (originario di Aspra) e la mamma Daniela che adesso sono con lui per assisterlo.
La sua storia è stata amplificata dai social, che hanno dato vita ad un tam tam irrefrenabile.
E’ stata anche aperta una pagina web e si è avviata una sottoscrizione per raccogliere fondi per affrontare le spese per le protesi. Centinaia di persone di ogni età stanno aderendo. Il 26 maggio andrà a Bologna per le prime visite.
Davide al telefono parla a ruota libera della sua condizione.
“A chi mi sta aiutando dico infinitamente grazie -dice- la Sicilia me la porto nel cuore. Il peggio è passato. Ho rischiato seriamente di lasciare questo mondo. Io sono innamorato della vita. Sono fortunato perché ho avuto una famiglia straordinaria così come la mia ragazza. Penso a chi non ha una famiglia come la mia e che ha subito quello che ho subito io.”
Il suo futuro, Davide, lo vede con ottimismo.
“E’ roseo. Adesso vivo alla giornata. Con lo stipendio di cameriere che avevo non avrei potuto, mai e poi mai, pensare di potere avere le protesi. Una mano robotica costa intorno a 40 mila euro. Voglio tornare a vivere. Adesso sono felice.“
La mamma Daniela racconta i momenti di terrore trascorsi, appena saputa la notizia.
“Era una domenica tranquilla. Eravamo a Bagheria. Telefonò Cecilia che ci diede la terribile notizia. Quando ho sentito la parola meningite non riuscivo a crederci. Siamo partiti immediatamente per la Spagna. In ospedale ci avevano detto di tornare in albergo e che ci avrebbero chiamato quando Davide sarebbe morto. Perché non c’era più nulla da fare. Per fortuna non è andata così. Sono stati mesi duri. Ma adeso siamo qui. Viviamo alla giornata. Le protesi costano moltissimo. Non pensavo che l’Italia fosse all’avanguardia in questo settore. E’ stata avviata questa mobilitazione generale per aiutare mio figlio. Ma non credevo che sarebbe stata così imponente. Arrivano aiuti dalla Spagna, ma anche dall’Italia. Non siamo una famiglia social e non pensavamo a tutto questo.
E’ incredibile quello che sta succedendo. Dico a tutti grazie. Tutto quello che verrà adesso sarà bellissimo”.
Anche la frazione di Aspra, paese d’origine del padre, si sta mobilitando per aiutare il ragazzo.
Nei prossimi giorni saranno sistemati dei salvadanai nelle attività commerciali della frazione di Aspra.
Anche a Bagheria si stanno avviando delle sottoscrizioni per aiutarlo. Per sabato è prevista una manifestazione a villa Aragona Cutò. E anche il coro Sant’Ignazio organizzerà nelle prossime settimane un evento il cui incasso sarà devoluto al giovane.
Un’intera comunità si è mobilitata per consentirgli di tornare a camminare e abbracciare i suoi cari.