Grazie allo status di collaboratori di giustizia hanno ottenuto sostanziosi sconti di pena. Sono due collaboratori di giustizia di Bagheria, Salvatore Lo Piparo e Benito Moriscato, entrambi hanno ammesso di fare parte di Cosa Nostra e si sono autoaccusati di estorsioni.
Salvatore Lo Piparo dovrà scontare una pena di 3 anni e Benito Morsicato di 1 anno, nove mesi e 10 giorni.
Entrambi hanno avuto una riduzione di 8 mesi sulla pena iniziale.
Il processo si celebra con oil rito abbreviato e si è chiuso adesso alla terza sezione della Corte d’appello di Palermo, presieduta da Raffaele Malizia a latere Daniela Troja e il relatore Mario Conte. Sia Lo Pipoaro che Morsicato erano stati indagati nell’ambito del processo Reset, in cui finirono arrestati capi e gregari della cosca di Bagheria. I due collaboratori sono difesi dagli avvocati Monica Genovese e Gloria Lupo.
Entrambi hanno confessato una serie di estorsioni ai danni di commercianti locali.
Agivano a Bagheria ma anche nei paesi limitrofi come Santa Flavija, Ficarazzi e Altavilla Milicia.
La Corte d’appello ha anche confermato il risarcimento a favore del Comune di Bagheria e di alcuni imprenditori vittime delle estorsioni che si sono costituiti parte civile.
Lo Piparo ha ammesso di essere autore di 8 estorsioni aggravate. Morsicato invece aveva chiesto il pizzo e aveva compiuto alcuni danneggiamenti contro imprenditori e commercianti che non volevano pagare la cosca mafiosa.
lla fine 36 commercianti decisero di ammettere le estorsioni e hanno collaborato con la Giustizia.