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sabato 27 Luglio 2024

sabato 27 Luglio 2024

Bagheria. Intervista a Filippo Cipolla, presidente dell’Age sul nuovo anno scolastico

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11 minuti

cipolladi Michele Balistreri
Anche per i circa 10.000 studenti delle scuole bagheresi è iniziato il nuovo anno scolastico, con il carico di attese, aspirazioni, trepidazioni e preoccupazioni che toccano i sentimenti degli alunni e degli insegnanti.bbiamo voluto sentire l’opinione ed il punto di vista dell’Associazione Genitori di Bagheria (A.Ge.); un’associazione presente oramai da diversi anni nel panorama sociale della Città, dove opera in un rapporto di collaborazione con le istituzioni scolastiche e locali.
Si è impegnata principalmente nello svolgimento di attività di formazione di mamme e papà nel duro obiettivo di diventare genitori, nell’ambito dell’educazione alimentare, nelle attività di contrasto al bullismo e nella divulgazione dei valori e dei principi della Costituzione. L’Associazione ha sperimentato l’importanza e quindi promosso ogni opportunità, di fare rete e di stare insieme fra genitori, per provare a trovare soluzioni pratiche ai tanti piccoli e grandi problemi che riguardano il rapporto figli-genitori nell’interazione con il mondo della scuola e della società in genere.
Abbiamo posto alcune domande all’ing. Filippo Cipolla, presidente dell’A.Ge di Bagheria.
Con quale stato d’animo i genitori iniziano questo anno scolastico che sembra profilarsi ancora critico e difficile per la realtà bagherese soprattutto per le condizioni dell’edilizia scolastica?

  1. E’ una vicenda che seguo con attenzione e trepidazione, oltre che nella veste di genitore, anche per mia specifica sensibilità professionale. Alla luce anche delle suggestioni che in tutti noi ha creato il terremoto che ha coinvolto nei giorni scorsi l’Italia Centrale, la prima domanda che ogni genitore si fa in questi momenti è: quanto è sicura la scuola di mio figlio? Teniamo anche conto che il nostro territorio dal punto di vista sismico è classificato in seconda categoria. Ciò significa che le strutture scolastiche storiche di Bagheria meriterebbero un urgente adeguamento sismico.
    Preoccupazione che si amplifica in generale per lo stato dell’edilizia scolastica bagherese gravemente trascurata da un ventennio di assenza quasi totale di manutenzione ordinaria e straordinaria: basti ricordare l’emergenza aule che lo scorso anno è esplosa nei plessi del Cirincione, del Bagnera e delle scuole di Aspra e che tanti disagi ha arrecato ad alunni, al corpo docente ed ai genitori. Registriamo come risolta brillantemente la vicenda Cirincione -dove si era sfiorata nel marzo 2015 la tragedia, mentre è in via di definizione la situazione al Bagnera; rimangono tuttavia le criticità dei plessi di Aspra. Diamo atto all’amministrazione comunale di avere prodotto uno sforzo notevole per alleviare i disagi e avere approntato risorse per la messa in sicurezza dei plessi interessati. I miglioramenti della vicenda bagherese vanno inquadrati nella disponibilità delle risorse economiche del bilancio locale e anche della cosiddetta Buona Scuola; la riforma messa in campo dal governo Renzi, ha pianificato risorse per mettere in sicurezza, ristrutturare e perfino abbellire gli edifici scolastici. In Italia, quasi 6 miliardi per rendere sicure 42.292 strutture scolastiche tra il 2014 e il 2017. Nel corso del triennio 2014/2016 i miliardi destinati alle scuole sono saliti a 4,2 – destinati a una lunghissima serie di interventi dai nomi a volte anche creativi: #scuolebelle, #sbloccascuole e #scuole sicure, comprensivo di hashtag iniziale. Si è trattato anche di semplici tinteggiature per rendere più accoglienti classi, laboratori, corridoi e bagni. E nella Legge di stabilità per il 2017 è previsto un altro miliardo e 700 milioni di interventi: la misura governativa con la Legge 107 ha previsto una linea di finanziamento dedicata alle indagini diagnostiche proprio per i solai. Oggettivamente, va riconosciuto che in questo periodo storico, per le scuole italiane, si è registrato il maggior picco di risorse disponibili e bandi emessi dal MIUR ( il Ministero competente); per intercettare questi fondi la variabile essenziale risiede nella capacità professionale degli uffici tecnici comunali e dall’impulso dei Dirigenti Scolastici verso le strutture amministrative delle singole scuole.

Lo scorso anno avete ospitato nel seminario da voi organizzato “I Genitori per la Buona Scuola”  il  Dott. Marco Anello (Dirigente Ambito Territoriale per la Provincia di Palermo). Che bilancio ritiene si possa stilare dopo un anno di attuazione della riforma?

  1. Il giudizio riteniamo che sia in sospensione. In quell’occasione di confronto tra il mondo scolastico bagherese e il vertice dirigenziale territoriale si è il fatto il punto sugli obiettivi che la riforma poneva: basta masse di docenti precari, demotivati e indietro con i tempi digitali, basta girandole di supplenti, basta incomunicabilità tra il mondo dell’insegnamento e quello del lavoro. Basta docenti costretti ad aggiornarsi a proprie spese. Vista la gravità di una malattia che affligge la nostra scuola da decenni, forse pensare che pochi mesi potessero essere sufficienti per proiettarla nel terzo millennio era illusorio. Certamente alcuni risultati parziali sono stati raggiunti, ed altri ne sono stati conseguiti sul fronte delle assunzioni, dai docenti dell’organico di potenziamento, al bonus da 500 euro a favore degli insegnanti, dalla maggiore attenzione verso i problemi dell’edilizia scolastica (come abbiamo verificato sull’edilizia scolastica bagherese) al nuovo piano nazionale per la scuola digitale. La percezione che abbiamo come genitori che su temi delicati e fondamentali come precariato, supplenze, arretratezza e demotivazione degli insegnanti, ci sia ancora molto da fare. Certamente l’aspetto della riforma che punta a stabilizzare tout-court il corpo docente stride con l’effetto collaterale di trasferimenti “prendere o lasciare” che stanno letteralmente spaccando famiglie e che per onestà intellettuale non possiamo non evidenziare: confidiamo in significative sterzate del legislatore rispettose del bene dell’unità di una famiglia.

Dall’Osservatorio bagherese, tra le luci della riforma cosa inserirebbe?

  1. Sicuramente l’Alternanza con il lavoro. Riteniamo che vada promossa con riserva il primo anno di novità introdotta dal governo per avvicinare il mondo dell’istruzione a quello dei mestieri, sembra essere tutto sommato positivo, rappresentando una delle note liete della riforma. L’intenzione è contrastare lo stato d’animo che oggi appare prevalentemente di rassegnazione al distacco per motivi formativi e lavorativi dai propri figli che pervade le famiglie del comprensorio bagherese a causa di un apparato produttivo ed economico fragile e di un mercato del lavoro ingessato. La disgregazione della famiglia intesa come nucleo fondante e centrale della comunità, a causa dell’emigrazione sconta costi economici e soprattutto sociali elevati. Come associazione genitori stiamo provando a dare un contributo di idee e proposte interfacciandoci tra il mondo della scuola e il settore delle imprese operanti nel territorio, perché riteniamo l’Alternanza, uno strumento ed un’opportunità che nel medio-lungo periodo può ridurre il divario tra domanda delle imprese e offerta formativa ed aiutare allo stesso tempo il territorio del Distretto produttivo bagherese, qualificando e potenziando il capitale sociale-umano e supportando così la valorizzazione di risorse locali oggi cruciali ad alto valore aggiunto: l’agroalimentare, i beni culturali e ambientali ed il settore turistico.

Avete iniziative in cantiere?

  1. Il nostro modello organizzativo non comprende professionisti pagati dall’A.Ge.; ciò che facciamo è frutto sacrificato della profonda convinzione che la famiglia sia una istituzione pienamente rispondente alle esigenze dell’uomo. E’ chiaro però che rispettiamo e vogliamo bene chiunque la pensi e si voglia organizzare diversamente.
    Detto questo, cerchiamo con le nostre forze di produrre iniziative a vantaggio della persona e delle famiglie.
    In particolare, pensiamo di varare nel prossimo inverno un ciclo di appuntamenti di orientamento familiare con l’obiettivo di formare genitori consapevoli ed attrezzati in ordine ai dinamismi che caratterizzano le età della vita di una famiglia. Sappiamo infatti che una famiglia in quanto organismo vitale può nascere e svilupparsi in modo amorevole ed armonioso, ma che le pressioni interne ed esterne possono deviare sino a corrodere tutto l’amore che un certo tempo prima sembrava senza fine.
    Altra questione “in pentola” è dare convinto supporto all’iniziativa Nobel per la Pace alla Sicilia: riteniamo infatti che il nostro popolo siciliano meriti tale altissimo riconoscimento al senso di operativa accoglienza profuso verso le genti spinte dall’ondata migratoria alla quale assistiamo oramai da anni.
    Di queste cose ed altre cercheremo di dare informazione non appena avremo perfezionato i programmi delle iniziative.
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