La corte d’appello di Palermo ha rideterminato alcune condanne che erano state emesse nei mesi scorsi, ad alcuni presunti affiliati alla cosca mafiosa di Bagheria.
Si tratta del processo denominato “Argo“, scaturito con l’arresto di 23 persone nel 2013 da parte dei carabinieri di Bagheria.
Il collegio presieduto da Antonio Napoli ha ribadito fondate le tesi dell’accusa, ma le pene sono state ridotte per 14 imputati escludendo per tutti l’aggravante del reimpiego dei proventi derivanti dalle attività criminali.
Di seguito la ridetermina delle condanne.
Michele Cirrincione da 8 anni a 6 anni.
Giacinto Di Salvo da 10 anni e 8 mesi, passa a 8 anni.
Raffaele Purpi e Vincenzo Gennaro, Entrambi avevano collaborato con la giustizia. Per Gennaro è venuta meno la misura di sicurezza della libertà vigilata.
Giuseppe Salvatore Bruno da 8 anni passa a 6 anni.
Vincenzo Gagliano aveva avuto 8 anni e passa a 6 anni.
Silvestre Girgenti da 5 anni a 4 anni.
Vincenzo Graniti da 6 anni e 2 mesi a 6 anni.
Rosario La Mantia, da 12 anni e 8 mesi a 10 anni.
Salvatore Lauricella da 14 anni a 11 anni e 4 mesi.
Pietro Liga da 6 anni a 5 anni e 4 mesi.
Francesco Lombardo (collaboratore di giustizia), da 14 anni a 10 anni.
Driss Mozdahir da 7 anni e 5 mesi a 6 anni e 6 mesi.
All’inchiesta aveva dato un contributo il collaboratore Sergio Flamia che aveva avuto una pena di 4 anni e 8 mesi.