Non avrebbero chiesto soldi alla famiglia del detenuto, cui il marito e padre, Pietro Liga, aveva chiesto 20 mila euro, sotto forma di “risarcimento”, perchè ritenuto diffamato.
A sostenerlo sono Rosa Costantino e la figlia Maria Liga, agli arresti domiciliari, da alcuni giorni, perché ritenute complici del marito di tentata estorsione, perché avrebbe chiesto 20 mila euro ad un altro detenuto, pare un imprenditore di Altavilla Milicia, anche lui arrestato con l’accusa di associazione mafiosa nell’operazione Reset.
Le due donne, difesa dall’avvocato Jimmy D’Azzò, ieri sono state sentite dal Gip Giuliano Castiglia, negando ogni addebito.
Le due donne hanno sostenuto che avrebbero chiesto solo tute e lenzuola.
Avrebbero solo chiesto di entrare in carcere tute e lenzuola per il familiare.
Secondo l’accusa Pietro Liga, condannato in primo grado a 10 anni, avrebbe chiesto 20 mila euro all’imprenditore, sotto forma di risarcimento, per le pesanti esternazioni contro di lui.
Liga l’avrebbe avvicinato nella cappella del carcere.
Successivamente la quota sarebbe divenuta 2.500 euro.
Secondo i carabinieri anche la moglie e la figlia di Liga avrebbero chiesto la somma alla moglie dell’imprenditore di Altavilla Milicia.
Fatti che le due donne hanno negato, anche se continuano a rimanere agli arresti domiciliari. (massimo di salvo)