Sono tre le persone finite sotto processo per la strage di Casteldaccia, del 3 novembre 2018, quando morirono 9 persone, fra cui 2 bambini e una minorenne, a causa dell’esondazione del fiume Milicia, che travolse una casa abusiva in contrada Dogali a Casteldaccia.
Il gip di Termini Imerese, Claudio Emanuele Bencivinni, ha rinviato a giudizio il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, la responsabile della protezione civile del Comune, Maria De Nembo, e il proprietario dell’immobile, il Antonino Pace. Il processo inizierà per loro il 7 luglio davanti al Tribunale di Termini.
Precedentemente erano stati archiviati altri 5 indagati, l’ex sindaco di Casteldaccia, Fabio Spatafora, i dirigenti e dipendenti comunali Rosalba Buglino, Alfio Tornese e Michele Cara Pitissi e la moglie del proprietario della villetta, Concetta Scurria.
La villetta era da tempo dichiarata abusiva con una sentenza del tribunale del 2010, ma nessuno aveva provveduto a farla demolire.
Quella sera due nuclei familiari stavano festeggiando un compleanno. Ma la violenza del fiume provocò una strage.
Morirono sotto il fango: Francesco Rughoo, Monia, Antonio, Marco, Federico e Rachele Giordano, assieme a Nunzia Flamia, Matilde Comito e Stefania Catanzaro.