Ogni mattina, da alcuni giorni, alcuni bambini e i genitori, sono costretti a trasferirsi a piedi, da Aspra a Bagheria, per raggiungere la scuola Aiello, dopo la chiusura della scuola di via Scordato, dove si stanno effettuando dei lavori.
La notizia è stata ripresa oggi anche dal quotidiano Repubblica.
Nell’articolo realizzato da Claudia Brunetto, si sottolinea che i ragazzi si svegliano alle 6 per percorrere il corso Baldassare Scaduto e raggiungere a piedi la scuola Tommaso Aiello.
“Ogni mattina ci sono quattro chilometri da fare per raggiungere la scuola. Per i bambini di Aspra, borgata marinara di seimila anime nel comune di Bagheria, raggiungere i banchi è un calvario quotidiano. Da quando, all’inizio dell’anno scolastico, le due sedi di Aspra sono inagibili e i 400 alunni sono stati trasferiti a Bagheria, suddivisi in tre strutture diverse. Il Comune non ha fondi per garantire un servizio di trasporto pubblico agli alunni, loro non hanno un’auto per organizzarsi da sé. E da tempo a Bagheria non esistono autobus di linea che colleghino la borgata di Aspra al paese.”
L’estensore dell’articolo rende noto che il Comune, dalla prossima settimana, ha garantito che fornirà un servizio navetta da Aspra a Bagheria.
“Siamo assolutamente consci dei disagi che stanno incontrando gli studenti di Aspra e le loro famiglie che abbiamo incontrato e informato più volte – dichiara l’assessore alla Pubblica Istruzione, Romina Aiello – anche grazie ad alcune realtà associative del territorio ed alla collaborazione di alcuni genitori, che ancora oggi, ringraziamo, siamo riusciti a garantire sino a tre settimane fa il servizio gratuito di trasporto presso le scuole bagheresi, adesso l’assenza di autisti non ci permette di continuare con le nostre forze e ci siamo già attivati per l’avvio di un servizio privato che partirà la prossima settimana. Le nostre porte sono sempre aperte a tutte le famiglie che vogliano confrontarsi con noi e suggerire soluzioni percorribili. Ricordiamo che siamo un comune in dissesto, che dobbiamo sottostare a rigide regole che ci impongono scelte non facili. Prima di tutto però dobbiamo garantire la sicurezza degli studenti a scuola”.