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sabato 27 Luglio 2024

sabato 27 Luglio 2024

Operazione antidroga a Palermo e provincia. Fra i capi anche un bagherese di 55 anni

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C’è anche il bagherese Salvatore Drago Ferrante fra le persone arrestate nell’ambito dell’operazione messa a segno oggi dalla polizia di Palermo che ha sgominato una banda di spacciatori di droga.
Su delega della Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia – diretta dal Procuratore  Capo della Repubblica  Lo Voi, sono state emesse 43 provvedimenti cautelari con 12 arresti e 13 ai domiciliari.Uno dei personaggi di spicco è il bagherese Salvatore Drago Ferrante.
L’operazione è stata chiamata “Green Finger”, coordinata dal Procuratore Aggiunto  De Luca.
A contribuire all’operazione ci sarebbero state anche le dichiarazioni del collaboratore bagherese Pasquale Di Salvo.
Le persone arrestate sono: Salvatore Drago Ferrante di 55 anni, Alessandro Longo di 36 anni, Alessandro Anello di 39 anni, Angelo Cacocciola di 41 anni, Tommaso lo Verso di 41 anni, Giuseppe Faia di 33 anni, Francesco Fumuso di 52 anni, Giuseppe De Luca di 42 anni, Agostino Giuffrè di 55 anni, Mohammed Ewssarar di 63 anni e Tiziana Urso di 44 anni.
Agli arresti domiciliari invece:  Leonardo Alfano di 28 anni, Giuseppe Chiavello di 43 anni, Gaetano D’Amore di 38 anni, Gianfranco Di Benedetto di 29 anni, Vincenzo Di Maio di 33 anni, Pietro Lo Duca di 31 anni, Sebastiano Lorefice di 42 anni, Roberto Pasca di 41 anni, Calogero Rio di 57 anni, Johnny Salerno di 24 anni e Pasqualino Urso di 47 anni.
L’operazione costituisce epilogo e risultato di un’articolata attività di indagine avviata nel marzo 2015, convenzionalmente denominata “Green finger” che ha permesso di ricostruire l’esistenza di due distinte associazioni a delinquere, capaci, tramite diversi canali, di importare a Palermo ingenti quantitativi di stupefacente del tipo cocaina ed hashish.
La ricostruzione dei fatti accolta dal Giudice per le Indagini Preliminari è la seguente:
il primo sodalizio criminale era promosso da Drago Ferrante che, nonostante fosse sottoposto alla misura della detenzione domiciliare, aveva creato un’associazione per delinquere finalizzata all’importazione di cocaina da Buenos Aires con l’invio in quella città di corrieri
Veniva coadiuvato nelle molteplici attività organizzative da Giuseppe Faia e Tommaso Lo Verso, che eseguivano le direttive del promotore per le operazioni di importazione e trasporto della cocaina.
Lo Verso partecipava all’organizzazione del trasporto di 3,150 kg di cocaina, facendo da scorta al corriere, il quale prelevava lo stupefacente proveniente dall’Argentina in Francia e lo trasportava in auto, venendo per tali fatti arrestato nella località di Viry. 
Ed ancora si è documentata un’altra trattativa per l’acquisto in Argentina di un’altra partita di cocaina per un valore complessivo di 29.000 euro. Nell’occasione si recava in Argentina per l’acquisto Calogero Rio, ma nonostante il pagamento della somma di denaro la partita di stupefacente non veniva poi consegnata.
Peraltro, si appurava in corso di indagini, come Drago Ferrante attivasse un nuovo canale di approvvigionamento di cocaina con un soggetto non identificato in Ecuador e che anche in questa circostanza, dopo il trasferimento di una somma di denaro necessaria per le prime spese, inviasse Giuseppe Faia, per fargli condurre di persona le fasi della trattativa poi non conclusasi.
Del secondo sodalizio criminale era promotore Francesco Fumuso che, nonostante si trovasse costretto in regime di arresti domiciliari per altri reati, costituiva un’associazione per delinquere ben ramificata sul territorio nazionale, finalizzata all’importazione di ingenti quantitativi di hashish, attraverso contatti con soggetti stranieri operanti sul territorio nazionale tra cui Mohamed  Essararar marocchino, residente nelle Marche, responsabile dello smistamento in Italia di ingenti quantitativi di tale sostanza stupefacente, per conto di fornitori stazionanti in Marocco.
Le partite di stupefacente acquistate dall’associazione erano destinate non solo a rifornire la piazza di spaccio palermitana, ma anche a soddisfare le esigenze in ambito regionale.

 

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