Non consegnava la posta da mesi e così è finito in manette. A casa sua è stata trovata anche corrispondenza risalente al 2001 destinata agli abitanti di Capaci. Le manette sono scattate ai polsi di un uomo di 56 anni, P.A., veronese, trasferitosi a Palermo da alcuni anni. L’arresto è stato eseguito dai carabinieri della compagnia di Carini.
L’indagine ha permesso di accertare che il postino per risparmiarsi un po’ di fatica, invece che consegnare la posta porta a porta, la nascondeva nella propria abitazione. I militari, dopo averlo pedinato per alcuni giorni, hanno sorpreso il portalettere mentre “occultava e sopprimeva” la corrispondenza che gli veniva affidata per la consegna giornaliera.
Nella perquisizione dell’abitazione i Carabinieri hanno trovato un quantitativo di posta non recapitata che al momento i militari sono riusciti a quantificare in diversi metri cubi, consistenti in migliaia di lettere, raccomandate, assicurate, carte di credito, atti giudiziari, fatture, ecc., che il postino infedele aveva smesso di consegnare ai destinatari oltre che 2 caschi da motociclista di proprietà di Poste Italiane.
Corrispondenza, mai recapitata, che risale anche a molto tempo fa, a partire dal 2011 fino ad oggi. Il fenomeno si protraeva da alcuni mesi ed ha interessato anche i comuni di Isola delle Femmine e Carini, dove il postino aveva effettuato sostituzioni temporanee. I militari dell’Arma hanno avviato le indagini a seguito delle numerose segnalazioni degli abitanti dei comuni interessati che avevano subìto alcuni disservizi e della collaborazione della Direzione delle Poste Italiane di Palermo.
Il portalettere “infedele” si impossessava della corrispondenza e poi falsificava le firme dei destinatari sul registro delle consegne, provocando con questa condotta ritardi nei pagamenti delle utenze, inconvenienti con banche ed enti vari.
La corrispondenza è stata sottoposta a sequestro e i Carabinieri invitano gli interessati ad attendere gli sviluppi della vicenda giudiziaria per rientrare in possesso della posta.
Di sicuro le accuse di cui dovrà ora rispondere davanti alla giustizia sono pesanti: i reati sono quelli di peculato, violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza commessa da persona addetta al servizio delle poste, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e violazione della segretezza della corrispondenza.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale “Ucciardone” di Palermo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
(Ufficio stampa Carabinieri)