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venerdì 19 Aprile 2024

venerdì 19 Aprile 2024

Tutti assolti i sanitari che erano accusati di negligenza per la morte di Gaetano Adelfio di Casteldaccia

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gaetano adelfio
3 minuti

Il giudice per le indagini preliminari Nicola Aiello ha assolto con la formula perché il fatto non sussiste 5 persone che erano state accusate di negligenza sulla morte di Gaetano Adelfio, 42 anni, residente a Casteldaccia, morto per infarto il 24 gennaio 2017 al policlinico di Palermo.
Dopo la morte vennero indagati medici e infermieri: Giuseppe Calvaruso, Ezio Lipari, Maria Angela Castagna e Rosaria Caradonna.
Secondo i parenti della vittima e i pubblici ministeri, l’uomo avrebbe potuto salvarsi se solo fosse stato preso in considerazione il preallerta lanciato dalla sala operativa del 118.
Adelfio, cardiopatico e trapiantato di un rene, si sentì male nella sua abitazione a Casteldaccia. Vennero chiamati i medici e un’ambulanza che lo trasportarono nella struttura più vicina, è cioè al PTE di Bagheria.
Subito dopo venne portato al Policlinico, accompagnato da un amico. Fu lui ad avvertire i sanitari della sala operativa affinché segnalassero l’arrivo in ospedale di un paziente in probabile codice rosso.

A ciascuno degli imputati veniva contestato un comportamento colposo nella vicenda che si concluse con la morte dell’uomo. L’infermiere addetto al triage che secondo l’accusa avrebbe disatteso il preallarme della centrale operativa del 118 che comunicava l’arrivo con mezzi propri di un paziente in codice rosso, attribuendogli il giallo.

Maria Angela Castagna, anche lei infermiera, avrebbe ritardato le manovre di rianimazione. Giuseppe Calvaruso, allora medico di guardia, non sarebbe intervenuto in fretta, ma solo al momento della crisi cardiaca. Maria Rosaria Caradonna, medico rianimatore, avrebbe omesso di accogliere il paziente subito nella apposita sala.

I legali delle difese, gli avvocati Mauro Torti, Valentina Castellucci, Corrado Nicolaci, Giuseppe inserillo, Francesco Galati e Walter Castellana hanno sostento  che l’uomo arrivò con i suoi piedi al pronto soccorso e nulla avrebbe fatto presagire la tragedia. Ecco perché gli fu assegnato un codice giallo.

Quando la situazione precipitò e Adelfio fu colpito da una crisi cardiaca sarebbero stati attivati tutti i soccorsi necessari. Ma inutilmente.

I legali di parte civile, gli avvocati Flavia Odoroso e Fausto Amato, sostenevano che  c’era stata negligenza e imperizia nel comportamento dei sanitari.
Ma come detto il giudice ha assolto tutti gli imputati perché “il fatto non sussiste”.

Non è escluso che le parti impugneranno le assoluzioni in appello.

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