Viveva a Casteldaccia con la famiglia la bambina di 11 anni, Ariele, morta l’altro ieri all’ospedale dei bambini di Palermo, per le conseguenze della variante Delta del covid.
I funerali si sono svolti nel cimitero casteldaccese.
La bambina è morta dopo 16 giorni di ricovero nell’ospedale.
Pare che l’infezione sia stata portata in famiglia dalla sorella sedicenne tornata da un viaggio d’istruzione in Spagna. La mamma a poche ore dalla morte della bambina aveva lanciato un appello “invito tutti a vaccinarsi. Noi non ci siamo vaccinati perché dovevamo accudire nostra figlia che aveva bisogno di un’assistenza continua”.
Ariele era affetta da una malattia metabolica rarissima e nel 2015 i genitori avevano deciso di sottoporla a una cura vietata in Italia perché non riconosciuta dalla comunità scientifica.
Alle 13 del 27 luglio scorso il suo cuoricino ha smesso di battere. Ogni speranza è stata annullata in un sol attimo, lasciando nel profondo sconforto i genitori, i familiari ma anche i medici che hanno lottato fino alla fine per dare una speranza di vita alla bimba.
Anche i medici che l’hanno avuta in cura sono rimasti profondamente scossi: “Sebbene la criticità della situazione era apparsa, da diversi giorni, in tutta la sua gravità – ha commentato il direttore sanitario Salvatore Requirez questa morte ci colpisce forse più delle altre.”
È stabile l’altro neonato intubato all’ospedale Cervello. Le sue condizioni migliorano, ma ancora è presto per dire che è completamente fuori.